Manuel M Buccarella
“Figlio mio ricorda L’uomo che tu Diventerai Non sarà mai più grande dell’amore che dai”
È il motto, il centro della poetica di “Vietato Morire”, il brano che Ermal Meta, cantautore albanese di Fier naturalizzato italiano, ha presentato al Festival di Sanremo nel 2017, posizionandosi al terzo posto, e che ha ieri, sul “palco Suzuki” a Sanremo, nuovamente eseguito. Un brano bellissimo anche nell’impianto melodico e negli arrangiamenti, incentrato sul ruolo dell’amore e soprattutto su quello che si dà agli altri.
Il capolavoro di Ermal Meta fa riferimento infatti alla violenza subita dall’artista albanese ad opera del padre. La risposta però non è l’odio, ma l’amore appunto.
«Ricordo il primo giorno di scuola / 29 bambini e la maestra Margherita / Tutti mi chiedevano in coro / Come mai avessi un occhio nero… E la paura frantumava i pensieri / Che alle ossa ci pensavano gli altri / E la fatica che hai dovuto fare / Da un libro di odio ad insegnarmi l’amore…. Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai / E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai…».
Centrale è la frase “Cambia le tue stelle se ci provi riuscirai”, come a voler dire che se è vero che il nostro destino è scritto in cielo, nelle stelle, tuttavia è possibile cambiarlo. Insomma su può cambiare il corso della vita, se ci si prova.E ciò nonostante tutto il male subito (“Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai / E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai…”).
Chi è Ermal Meta.
Ermal Meta nasce in Albania a Fier nel 1981. All’età di 13 anni si trasferisce con la madre, il fratello e la sorella a Bari, troncando ogni rapporto con il padre. Cresciuto ascoltando musica classica, comincia a suonare a 16 anni pianoforte e chitarra.
Ha fatto parte di vari gruppi prima di entrare a fare parte degli Ameba 4 e poi nel gruppo La fame di Camilla.La carriera solista incomincia dopo il 2010. Scrive anche per altri artisti italiani.
Nel 2018 vince il Festival di Sanremo in coppia con Fabrizio Moro con “Non mi avete fatto niente”.
