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Gli strani giochi della finanza speculativa da BlackRock al World Economic Forum… all’agenda 2030 dell’Onu

Bianca Laura Granato*

LARRY FINK da CEO di Blackrock a presidente del World Economic Forum, le maschere sono cadute e al posto degli uomini di paglia appaiono oggi intermediari più diretti del potere occulto che ci indica come unica soluzione la guerra perché vorrebbe reggere le sorti del mondo e alcuni Paesi non ci stanno.

Ormai sappiamo tutti (spero) che l’ONU ha commissionato l’agenda 2030 al World Economic Forum, il Think Tank di Davos partecipato dai “grandi della terra” e da capi di stato dell’area progressista. Il coincidere nella stessa persona del ruolo di presidente del WEF con quella di amministratore delegato del più grande fondo finanziario del mondo spiega in modo inequivocabile il legame che unisce i programmi deliranti della commissione europea a nostro danno.

Dalla prigione “Green” alla morsa tecnologica, alla guerra, all’inquinamento , al falso cambiamento climatico, alla schizofrenia LGBTQ+, tutto converge verso uno specifico interesse: consentire ad un pugno di usurocrati di mantenerci in una condizione di schiavitù.

La globalizzazione non ha come fine l’ arricchimento di quei soggetti che hanno già facile accesso al denaro perché finanche lo producono e lo vendono ad interesse agli stati, ma la concentrazione del potere nelle loro mani.Cosa può salvarci? La ricetta è semplicissima in realtà!! Produrre in loco e consumare ciò che produciamo, restituire allo stato il compito di emettere moneta.

Fatto ciò, saremmo assolutamente liberi, salvi e potremmo davvero amministrarci secondo i nostri interessi. Azzereremmo la disoccupazione, la miseria, redistribuiremmo il reddito e le risorse basterebbero per tutti, finirebbe l’austerity sul welfare e il consumismo dell’inutile, le tasse per pagare gli interessi su un inestinguibile debito pubblico, la morsa di terrore con cui ci inducono a ritenere secondo il motto della Tatcher, che “There is no alternative” (TINA).

Perché fanno accordi con i mercati esteri svantaggiosi per la nostra agricoltura (vedi MERCOSUR?). Perché solo rendendoci dipendenti da prodotti essenziali esteri possono continuare ad imporre il loro sistema Swift per gli scambi, renderlo indispensabile. Ed è quello la chiave, lo strumento di ricatto, con cui non a caso volevano piegare la Russia, per controllarla. Se non mantengono saldo il controllo dei Paesi in cui sono concentrate tutte le risorse mondiali, il loro piano fallisce. Per questo ci vogliono portare in guerra.

Se ogni Stato consumasse ciò che produce e importasse solo minima parte del suo fabbisogno, compensandolo con equivalenti esportazioni, la valuta interna sarebbe pienamente sufficiente e soddisfacente come controvalore di beni e servizi, lo stato avrebbe solo il compito di emetterne il quantitativo corretto per soddisfare le esigenze interne.

Un sistema economico semplice, conforme e funzionale alle esigenze dell’uomo è possibile, si può e si deve attuare. Senza spargimento di sangue, solo con una politica coraggiosa si potrà arrivare a questa svolta.

*già senatrice M5S e CAL. Oggi movimento Popolo Unito

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