Manuel M Buccarella
La scrittrice sarda Grazia Deledda è l’unica donna italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura. L’ambito e prestigioso riconoscimento le viene conferito il 10 dicembre 1926, grazie soprattutto alla sua opera più nota, “Canne al vento”, pubblicata nel 1913, che le conferì rinomanza a livello internazionale.
“Ma perché questo, Efix, dimmi, tu che hai girato il mondo: è da per tutto così? Perché la sorte ci stronca così, come canne?”“Sì”, egli disse allora, “siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento.”“Sì, va bene, ma perché questa sorte?”“E il vento, perché? Dio solo lo sa”.La vita passa e noi la lasciamo passare come l’acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca.” (Canne al vento, 1913).
Il premio Nobel le fu assegnato con le seguenti motivazioni: “per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi”.
In occasione della consegna del premio, la Deledda disse in particolare: “Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente. Se continua minacciatelo di diseredarlo. Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri”
Grazia Deledda è stata un’autrice che ha lottato per dissolvere le restrizioni alle donne e si è incamminata prima di chiunque altra sulla strada dell’autodeterminazione, come esprime nel delineare le protagoniste dei suoi romanzi.