Il 14 gennaio 1953 il Parlamento jugoslavo elegge il maresciallo Josip Broz Tito come presidente della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, nata dalla vittoria dei partigiani comunisti contro il nazifascismo durante la seconda guerra mondiale.
Il maresciallo Tito, già segretario della Lega dei Comunisti e primo ministro del paese, succede a Ivan Ribar. L’elezione di Tito avviene praticamente all’unanimità, con 569 voti a favore ed uno solo contrario. L’elezione fu accolta da cinque minuti di applausi e da colpi a salve dell’artiglieria. Tito conserverà l’incarico fino alla morte, il 4 maggio 1980.
Il giorno prima, 13 gennaio 1953, entrò in vigore la seconda Costituzione jugoslava, con l’intento di introdurre e fare affermare il principio dell’autogestione del lavoro.
