Manuel M Buccarella
Compie 79 anni oggi Neil Young (Toronto, 12 novembre 1945), cantautore canadese naturalizzato statunitense, tra i più celebri della sua generazione.
Debutta giovanissimo con i Buffalo Springfield negli anni sessanta, per poi imporsi con il supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young con cui partecipa anche al mega raduno di Woodstock. Neil Young si è imposto come uno dei più carismatici e influenti cantautori degli anni settanta, contribuendo a ridefinire la figura del songwriter con album come After the Gold Rush e il vendutissimo Harvest.
Artista capace di passare con disinvoltura dalla ballata acustica pop alla cavalcata rock è stato considerato da alcuni un precursore del punk, mentre la ruvida passione delle sue performance ha spinto tanto la critica quanto gli appassionati e gli stessi musicisti ad acclamarlo negli anni novanta padrino del grunge.
Harvest
Il primo febbraio del 1972 usciva Harvest, uno degli album più noti e venduti del cantautore canadese Neil Young, pubblicato dall’etichetta Reprise Records (n. cat. Reprise W 54005).La rivista Rolling Stone ha inserito Harvest al 78º posto della sua lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.L’album ha venduto oltre otto milioni di copie in tutto il mondo.
Young è protagonista indiscusso della scena musicale e culturale degli anni Sessanta e Settanta, prima con i Buffalo Springfield, poi come solista e quindi nel supergruppo con Crosby, Stills e Nash. Protagonista anche a Woodstock, ma non solo.
Bestseller nell’anno di pubblicazione, vanta la partecipazione di ospiti di grande levatura, tra i quali la London Symphony Orchestra, Linda Ronstadt, Stephen Stills, Graham Nash, David Crosby, e James Taylor. Harvest fu anche numero uno nella classifica di Billboard (Nord America) per gli album pop.
Con Harvest, che come molti album di Young, tra cui il celebre Rust Never Sleeps, sono costituiti da pezzi acustici ed altri elettrici con i fidi Crazy Horse, Neil Young riuscì ad ottenere un grande successo sia per l’intero album sia per i singoli in esso contenuti, primo fra tutti Heart of Gold, l’unico numero 1 di Neil Young nelle classifiche degli Stati Uniti d’America. Altre canzoni riproponevano alcuni temi cari al cantautore canadese: il razzismo (già trattato in Southern Man sull’album precedente) di Alabama, e la droga in The Needle and the Damage Done.
L’album raggiunge la prima posizione nella Billboard 200 per due settimane, in Australia, Regno Unito, Paesi Bassi e Norvegia. In Francia e negli Stati Uniti d’America risulterà il più venduto dell’anno.
Proponiamo uno dei brani più noti dell’album, The Needle and The Damage Done, famoso anche per l’arpeggio iniziale della chitarra acustica e per la parte di armonica a bocca.Il brano è dedicato a Danny Whitten, già chitarrista dei Crazy Horse, allontanato dal gruppo da Young per la sua dipendenza dall’eroina, che lo porterà alla morte.
Young si è portato dietro un forte senso di colpa per la sua decisione.”Sono andato in città e ho perso la mia band Ho visto l’ago prendersi un altro uomo. Andato, perso, il danno è fatto”.Il brano contiene specifici riferimenti a Danny Whitten, chitarrista dei Crazy Horse, la cui tossicodipendenza e conseguente morte ebbe un profondo effetto sulla personalità di Young condizionandone la creatività, l’emotività e la carriera negli anni a venire.