ma.bu.
Mettiamocelo bene in testa: alla fine l’età pensionabile aumenterà. Ce lo rammenta oggi un articolo pubblicato su Money.it da Simone Micocci. Nonostante il simulatore di Inps abbia recentemente avvertito dell’aumento di tre mesi dell’età della pensione, da 67 anni a 67 e 3 mesi, con tanto di polemica politica soprattutto da parte della Lega – che in campagna elettorale aveva promesso la cancellazione della Legge Fornero, senza riuscire a mantenere la promessa – sì da costringere alla smentita i vertici dell’ente. La stessa politica in verità impedisce ai cittadini – dice Micocci – di prendere atto di qual è davvero la situazione a cui devono prepararsi i cittadini. Un futuro in cui si andrà in pensione sempre più tardi e dove solo chi sarà stato sufficientemente lungimirante da investire i propri risparmi in maniera accurata, ad esempio aderendo a un fondo per la pensione complementare, riuscirà a garantirsi una rendita previdenziale adeguata.
Il “nodo Fornero” mai sciolto
La riforma Fornero del 2011 ha disposto che ogni due anni vi sia un aggiornamento, in merito ai tempi di uscita dal lavoro, che tenga conto delle aspettative di vita. Disposizione questa mai abrogata o modificata.
L’ultimo aggiornamento risale al 2019, che ha aggiunto altri cinque mesi. Il conto si è fermato durante la pandemia da COVID, ma sarebbe ripreso una volta ricomposte ed aumentate le aspettative di vita. Da qui la simulazione Inps incriminata. L’idea contenuta nella legge Fornero è che a fronte di aspettative di vita più lunga è giusto restare al lavoro di più, e tanto per salvaguardare la tenuta del sistema previdenziale. Secondo alcune previsioni, tra l’altro, nel 2050 si andrebbe in pensione a 70 anni.
fonte:Money.it
