Luciano Graziuso
Domenica scorsa il popolo francese è stato chiamato alle urne in occasione del ballottaggio per le elezioni legislative ed ha dato una forte risposta a Macron, divenuto sempre più malvisto dai cittadini a causa della sua posizione estremamente belligerante riguardo al conflitto russo-ucraino e per colpa della sua politica vessatrice nei confronti dei poveri e dei lavoratori in generale.
Il risultato del primo turno è stato completamente ribaltato: la destra guidata dalla Le Pen è scivolata dal primo al terzo posto (142 seggi conquistati); il Nuovo Fronte Popolare guidato da Melenchon ha trionfato aggiudicandosi 189 seggi, mentre alla Fondazione centrista di Macron ne sono andati 161. Dunque il popolo d’Oltralpe, a differenza di quello italiano, ha dimostrato, e non certo per la prima volta, grandissima intelligenza nel leggere il delicato momento storico e soprattutto ha fatto capire di avere buona memoria, presentando il conto di tutti i soprusi subiti in questi ultimi cinque anni (tra i più gravi l’innalzamento dell’età pensionabile, per non parlare dell’elevatissimo numero di arresti e della violenza inferta ai dimostranti dalle forze dell’ordine, che, tra i vari abusi commessi, hanno causato anche la cecità di tanti cittadini sparando lacrimogeni ad altezza d’uomo). E’ molto importante far notare come i francesi, nel comprendere chi avrebbero dovuto votare in queste elezioni per migliorare la loro condizione, siano stati anche “aiutati” da una stampa libera e non manipolata dal potere; in Italia invece l’attuale governo, sebbene abbia operato estremamente peggio rispetto a Macron, è agevolato da anni e anni di informazione asservita e corrotta, che ha ormai gettato la maggior parte del popolo nella più bieca ignoranza e lo ha reso incapace di capire contro chi ribellarsi e soprattutto di comprendere quali siano i politici che opererebbero al meglio nell’interesse comune. Questo livello infimo a cui il mainstream nostrano ci ha ormai abituati da tantissimo tempo è stato confermato, se non addirittura peggiorato, in occasione delle analisi effettuate sul voto francese e dei vari commenti propinati ai lettori ed ai telespettatori.
Avendo trionfato la sinistra, tg e carta stampata si son dovuti ingegnare per sminuire il più possibile la portata della vittoria e per fornire, come da prassi, al pubblico una visione manipolata e distorta di quanto successo. Il “compito” svolto al termine delle elezioni europee avvenute in Italia nel mese scorso era stato invece molto più semplice: lì si trattava solamente di amplificare a dismisura la vittoria di FDI (col 28%…), non facendo risaltare il fatto che il PD gli si fosse avvicinato di parecchio (24%) e soprattutto non tenendo minimamente conto dell’astensionismo, giunto quasi al 51%, che trasformava il 28% ottenuto in un misero 14% effettivo (il che significa che in realtà solo un italiano su 7/8 aveva espresso la propria preferenza in favore dell’attuale premier).E dunque, come si sono adoperati i nostri mezzi d’informazione per compiere l’ ”impresa” e mistificare come al solito la realtà?
L’idea migliore l’ha avuta senz’altro la Rai, che ha deciso semplicemente di tacere e oscurare la grande vittoria del Nuovo Fronte Popolare di Melenchon, leader della sinistra francese, che non è la nostra sinistra. Mentre tutti i media in Europa fornivano in tempo reale notizie sui risultati, infatti, i telespettatori di Rai News 24, per esempio, cercavano invano di informarsi su questo canale che sembrava evitare accuratamente di trasmettere qualsiasi dato sulle elezioni francesi; a causa di questa precisa scelta editoriale, la vicedirettrice del canale, Baldi, ha dovuto inoltre rassegnare le proprie dimissioni. Ma anche le altre tv non hanno fatto molto meglio, offrendo notizie piuttosto parziali sulla vicenda e soprattutto fornendo un unico punto di vista e commentando in maniera faziosa la vittoria della sinistra. Ed è così che, facendo zapping tra le varie reti televisive (La 7, Mediaset, Tg Com 24 ecc), si potevano ascoltare solo opinioni malevole e chiaramente di parte sull’esito del voto (“I francesi dovranno prepararsi a votare nuovamente, al massimo entro il 2027” ; “Se questo governo durerà due anni sarà già tanto” ; “Questo esecutivo cadrà ancora prima dell’insediamento” ecc). Per non parlare del fatto che si rimandavano soltanto le dichiarazioni dei leader dei due schieramenti sconfitti e dei loro alleati, oppure si intervistavano opinionisti e commentatori dichiaratamente di destra, mentre le immagini, che non potevano essere falsificate, inquadravano piazze francesi stracolme di gente e di bandiere palestinesi, iraniane, della pace e rosse. La stessa logica ha determinato la scelta dei politici italiani da intervistare, puntualmente, chissà perché, appartenenti alla destra moderata o estrema: Salvini affermava: “Ammucchiata senza numeri” … “Tutti contro Le Pen”, mentre la premier è andata anche oltre, travisando addirittura la realtà dei fatti, quando ha detto “La Le Pen non ha perso”.
E’ da tempo che il nostro “sistema di informazione” è il peggiore d’Europa e si colloca in una posizione disonorevole a livello mondiale in quanto a libertà di stampa, anche dietro tanti piccoli stati africani (ovviamente senza offesa per nessuno), e stavolta ne abbiamo avuto l’ennesima conferma e abbiamo anche toccato con mano come non ci sia limite alla bassezza che si può raggiungere.