Boom dei suicidi in carcere. Più casi negli istituti più affollati. Antigone: 62.445 le persone detenute. Affollamento medio del 133% ma in 58 istituti si supera il 150%. A S. Vittore si arriva al 220%

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Boom dei suicidi in carcere. Più casi negli istituti più affollati. Antigone: 62.445 le persone detenute. Affollamento medio del 133% ma in 58 istituti si supera il 150%. A S. Vittore si arriva al 220%

Nel 2024 sono stati 91 i suicidi commessi da persone in carcere; tra gennaio e maggio 2025 sono almeno 33. Lo afferma il XXI Rapporto sulle condizioni di detenzione, intitolato “Senza respiro” e presentato il 29 maggio a Roma dall’associazione Antigone.

Dal rapporto emerge che nelle carceri italiane il tasso medio di affollamento è pari al 133%.Il numero 91 dei suicidi del 2024, spiegano gli estensori del report, è superiore agli 83 registrati dal Dap perché comprende anche i decessi per suicidio avvenuti in ospedale dopo il gesto compiuto in carcere.

Sono almeno 62 i casi di suicidi avvenuti nei primi 6 mesi di detenzione, di cui almeno 14 nel primo mese e almeno 11 nella prima settimana.

“L’ingresso in istituto – osservano i curatori del report – è tipicamente uno dei momenti più complessi della fase detentiva, dove invece di ricevere particolare sostegno la persone è nella maggior parte dei casi abbandonata, spesso in sezioni d’accoglienza chiuse e fatiscenti”.

Il 2024 passa alla storia anche come l’anno con più decessi in carcere in generale (246). Crescono anche autolesionismo e tentati suicidi: nel 2024, rispettivamente del 4,1% e del 9,3%.Tra gli istituti in cui si sono verificati più tentati suicidi Milano San Vittore, Napoli Secondigliano, Firenze Sollicciano e Roma Regina Coeli, che sono anche le carceri più affollate.

Secondo l’Istituto superiore di sanità, nel 2021 il tasso di suicidi in Italia era pari a 0,59 casi ogni 10mila abitanti. Mettendo in relazione i due dati, evidenzia Antigone, “in carcere ci si toglie la vita ben 25 volte in più rispetto alla società esterna”.

Sulla scorta dell’ultimo dato del Consiglio d’Europa, nel 2022 il tasso di suicidi nelle carceri italiane era più del doppio della media europea: 15 casi ogni 10mila detenuti a fronte di una media di 7,2 casi. Secondo i dati del Garante, nel 2024 rispetto al 2023 gli scioperi della fame e/o sete hanno registrato un aumento in termini assoluti del 35%; il rifiuto del vitto/delle terapie del 21%; l’astensione dalle attività del 7%.

Nelle carceri italiane in effetti il tasso medio di affollamento è pari al 133%, denuncia l’associazione Antigone nel XXI Rapporto sulle condizioni di detenzione. Al 30 aprile 2025 erano 62.445 le persone detenute nelle carceri italiane.A fronte di queste presenze la capienza regolamentare è di 51.280 posti, un dato addirittura in lieve calo rispetto alla fine del 2024, e dunque il tasso di affollamento ufficiale sarebbe del 121,8%. Però i posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni sono almeno 4.500, e dunque il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%. Parliamo di tasso medio perché, si legge nel Rapporto, “delle 189 carceri italiane quelle non sovraffollate sono ormai solo 36, mentre quelle con un tasso di affollamento uguale o superiore al 150% sono ormai 58. A fine marzo 2023 erano 39″.

Ad oggi gli istituti più affollati sono Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio (187%), Roma Regina Coeli (187%), Treviso (187%).Tre le proposte di Antigone contro il sovraffollamento. “Sono poco più di 17mila i detenuti che devono scontare un residuo pena inferiore ai due anni. Con un atto generale di clemenza di soli 24 mesi il sistema tornerebbe a respirare”, la prima. “I consigli di disciplina in ciascun istituto – la seconda proposta – potrebbero riunirsi in forma straordinaria e sollecitare provvedimenti collettivi di grazia e di concessione di misure alternative per tutti coloro che hanno da scontare meno di due anni”.

Antigone suggerisce infine di “prevedere un divieto di carcerazione, salvo casi eccezionali, se non c’è un posto regolamentare in carcere”.Al 30 aprile 2025 erano 62.445 a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. Il dato è in lieve calo rispetto alla fine del 2024, con il tasso di affollamento ufficiale del 121,8%. Però i posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni sono almeno 4.500, e dunque il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%. Parliamo di tasso medio perché, si legge nel Rapporto, “delle 189 carceri italiane quelle non sovraffollate sono ormai solo 36, mentre quelle con un tasso di affollamento uguale o superiore al 150% sono ormai 58. A fine marzo 2023 erano 39″. A San Vittore si tocca il 220%. Ad oggi gli istituti più affollati sono Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio (187%), Roma Regina Coeli (187%), Treviso (187%).

Tre le proposte di Antigone contro il sovraffollamento. “Sono poco più di 17mila i detenuti che devono scontare un residuo pena inferiore ai due anni. Con un atto generale di clemenza di soli 24 mesi il sistema tornerebbe a respirare”. “I consigli di disciplina in ciascun istituto – la seconda proposta – potrebbero riunirsi in forma straordinaria e sollecitare provvedimenti collettivi di grazia e di concessione di misure alternative per tutti coloro che hanno da scontare meno di due anni”. L’associazione suggerisce infine di “prevedere un divieto di carcerazione, salvo casi eccezionali, se non c’è un posto regolamentare in carcere”.Criminalità in lieve calo.

Dal 2018 si rileva una generale diminuzione dei delitti commessi e denunciati: dai 2.371.806 di allora ai 2.341.574 del 2023. In calo gli omicidi volontari certificati dal ministero dell’Interno: dai 340 nel 2023 ai 314 nel 2024. I reati più frequenti sono contro il patrimonio (35.287), contro la persona (27.382) e in materia di stupefacenti (21.131).

Negli Ipm 611 minori, +50% in due anni. Sono 611 (di cui 27 ragazze) i giovani detenuti negli istituti penali per minori (Ipm) italiani. A fine 2022 le presenze erano 381 e a fine 2024 raggiungevano le 587 unità, con una crescita del 54% in due anni.I giovani detenuti stranieri – quasi l’80% dal Nord Africa, quasi sempre minori stranieri non accompagnati – costituiscono il 49,9%

Crescita che – sottolinea il Rapporto – “sarebbe ancora maggiore se non fosse per la facilitazione introdotta dal Decreto Caivano a trasferire in chiave punitiva gli ultra-diciottenni del circuito minorile a carceri per adulti”. Tali trasferimenti sono stati 189 nel corso del 2024, l’80% in più rispetto ai 105 del 2022. Alla stretta sulla giustizia minorile non sembra tuttavia corrispondere una reale emergenza nella criminalità. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno nel maggio 2024 e relativi all’anno precedente, le segnalazioni a carico di minorenni nel 2023 sono diminuite del 4,15% rispetto al 2022 mentre, si legge in una nota dello stesso dicastero, “le gang giovanili non appaiono in aumento”.Ben 9 Ipm su 17 in sovraffollamento. A Treviso si sfiora il doppio delle presenze rispetto ai posti disponibili; il Beccaria di Milano e l’Ipm di Quartucciu a Cagliari hanno un tasso di affollamento del 150%, Firenze supera il 147%.

Per il capitolo abuso di psicofarmaci e bimbi in cella rimandiamo all’approfondito articolo pubblicato da Faro di Roma

Boom dei suicidi in carcere. Più casi negli istituti più affollati. Antigone: 62.445 le persone detenute. Affollamento medio del 133% ma in 58 istituti si supera il 150%. A S. Vittore si arriva al 220%

Carcere di San Vittore, Milano

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