Collettivo Autonomo Lavoratori portuali di Genova plaude alla decisione della giunta Salis di riconoscere lo Stato della Palestina. Blocco delle armi destinate ad Israele in applicazione della l. 185/90

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Collettivo Autonomo Lavoratori portuali di Genova plaude alla decisione della giunta Salis di riconoscere lo Stato della Palestina. Blocco delle armi destinate ad Israele in applicazione della l. 185/90

Porto di Genova 30 luglio 2025 – Ci avevano detto che qualcosa sarebbe successo ,che la nuova giunta avrebbe preso posizione in maniera chiara,e così è stato … Arriva il riconoscimento dello Stato della Palestina dal Comune di Genova entro i confini del 1967.

Negli scorsi giorni Emilio Robotti, assessore ai Rapporti sindacali della giunta Salis, aveva detto davanti al Collettivo autonomo lavoratori portuali, all’Unione Sindacale di Base e ai manifestanti che si erano radunati in presidio a palazzo Tursi per chiedere un deciso cambio di passo rispetto all’indifferenza mostrata dalla giunta precedente in merito al problema del transito dal porto di armi verso Israele. “Il Comune di Genova è contro la guerra, contro tutte le guerre, compresa quella (a Gaza) verso la quale sarebbe diretta la nave che oggi contestate”. “Siamo disponibili a farci portavoce in tutte le sedi competenti delle istanze portate avanti dai lavoratori portuali e dalle associazioni pacifiste e nonviolente – ha aggiunto l’assessore – per vigilare sul traffico di armi dal porto nel rispetto della legge 185/90, che vieta il transito verso paesi in guerra”. “

Inoltre la proponente la mozione approvata in Comune sul riconoscimento dello Stato della Palestina, Francesca Ghio di Avs, ha spiegato: La città ci chiede a gran voce di prendere una posizione con coraggio e umanità, lo fa attraverso il blocco del transito di armi nel nostro porto nel rispetto della legge 185/90 lo fa manifestando giorno e notte nelle nostre strade rischiando di essere arrestati e lo fa boicottando l’economia di guerra”.

Questo ci fa molto piacere, dicono dal Collettivo Autonomo Lavoratori portuali di Genova ed era quello che chiedevamo ,adesso bisogna passare ai fatti. Nel porto di Genova passano centinaia di containers per Israele e passano anche sistemi d’arma destinati per lo più ai conflitti in Medio Oriente. Bisogna mettere subito in campo un osservatorio sul rispetto della legge 185/90 – quella che vieta commercio ed invio armi a Stati in guerra ndr – e bisogna che adsp,terminalisti,armatori,agenzie di spedizione collaborino con queste disposizioni, che da politiche diventino operative, gli strumenti per controllare che ciò avvenga ci sono bisogna usarli…

Per noi è un buon risultato ma andremo avanti tenendo alta la pressione, illuminando dall’interno del porto quello che accade…per ora Genova ha vinto e noi con lei…”

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