Luciano Graziuso
Probabilmente, prima dell’inizio della partita, anche il tifoso più ottimista avrebbe firmato per un pareggio contro la Roma, che si presentava al Via del Mare in un brillantissimo stato di forma. Per ciò che poi si è visto effettivamente sul campo, però, lo 0 a 0 va decisamente strettissimo ai padroni di casa.
LA CRONACA
La Roma parte subito bene e sfiora il gol al 6’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il colpo di testa di Bove viene ben respinto da Falcone; all’11’ ci prova Baldanzi da fuori area, però la palla termina di poco a lato. Il primo tempo dei capitolini praticamente finisce qui, a causa dei gravi problemi di formazione di mister De Rossi (Pellegrini ed Azmoun indisponibili, Dybala ed El Shaarawy ristabiliti solamente per la panchina) e soprattutto per il grande ritmo con cui i calciatori leccesi affrontano il match, che stordisce gli avversari e li rende incapaci di imbastire qualsiasi azione. Dopo una quindicina di minuti caratterizzati da scarse emozioni, i salentini riescono a rendersi pericolosi per ben cinque volte dalle parti di Svilar, tra il 27’ ed il 42’: al 27’ Gallo, al termine di una travolgente discesa sulla fascia, fa partire un tiro potente che termina fuori di pochissimo; al 32’ è Dorgu, ben servito da Krstovic, ad impegnare severamente il portiere avversario sul primo palo. C’è da mettersi le mani nei capelli, invece, per le tre grandissime occasioni sprecate da Piccoli, l’ultima delle quali al 42’: per ben 2 volte, grazie a degli splendidi assist di Krstovic, si ritrova in ottima posizione per calciare in porta e conclude dapprima malamente fuori ed in seguito debolmente tra le braccia dell’estremo difensore; nell’ultima azione, invece, è bravissimo e astuto nel liberarsi di Ndicka all’interno dell’area di rigore, ma poi getta quanto di buono fatto alle ortiche tirando alto da posizione quasi impossibile, invece di servire lo smarcato Krstovic che avrebbe potuto colpire quasi a botta sicura.
Gli ospiti, in evidentissima difficoltà tecnica e fisica, riescono a rifarsi vivi nei minuti di recupero, ma solamente grazie ad un calcio di punizione: per nostra fortuna, Angelino colpisce solo il palo esterno e poi la palla termina direttamente fuori; per quanto successo fino ad allora, sarebbe stata proprio un’incredibile beffa se la conclusione fosse entrata in porta.
Nella ripresa la partita diventa più equilibrata, per gli ingressi in campo dei più tecnici Aourar ed El Shaarawy nelle file degli ospiti e per un po’ di stanchezza affiorata nei padroni di casa, oggettivamente impossibilitati a mantenere il ritmo indiavolato di tutto il primo tempo. Questi ultimi comunque si rivelano molto furbi e riescono a rendersi tante volte estremamente pericolosi, ora non più buttandola sulla corsa e sull’aggressione feroce, ma imbastendo dei rapidissimi e micidiali contropiedi.
Ma partiamo dall’inizio. Al 55’, incredibile ma vero, per la prima volta in questo campionato un evidentissimo errore commesso dall’arbitro va a favore del Lecce e non dei propri avversari: sugli sviluppi di un corner battuto da Paredes, Zalewski viene letteralmente abbattuto in area da un doppio intervento falloso (prima di Blin e poi di Falcone); clamorosamente, il direttore di gara non vede nulla e, ancor più sorprendentemente, il VAR non interviene: scampato pericolo. Al 68’ i leccesi si ritrovano tra le mani la migliore occasione della partita per passare in vantaggio: grazie ad un contropiede gestito magistralmente da Sansone e rifinito benissimo da Krstovic, onnipresente nel ruolo di uomo-assist, Dorgu beneficia di un “penalty in movimento”, ma riesce incredibilmente a non inquadrare nemmeno lo specchio della porta, tutto solo all’interno dell’area di rigore.
La Roma, approfittando di alcuni momenti di totale sbandamento nelle file degli avversari, va vicinissima al gol per due volte nell’arco di pochissimo tempo: al 69’, su ottimo cross dalla destra di Karsdorp, Lukaku colpisce di testa ma conclude abbondantemente fuori; due minuti dopo, El Shaarawy serve Aourar con un colpo di tacco illuminante, ma il giocatore algerino si fa ipnotizzare da Falcone, che compie una grandissima parata. Dopo questo breve black-out, i padroni di casa rientrano prepotentemente nel match e riescono a costruire altre tre nitide occasioni: all’ 85’ Banda lascia partire un gran tiro da fuori sul quale si supera Svilar; sugli sviluppi del calcio d’angolo successivo, Sansone ha la lucidità di stoppare bene il pallone in area, ma poi spreca tutto concludendo altissimo sopra la traversa; infine, in pieno recupero, Banda affida le ultime speranze di ottenere i tre punti sul piede di Oudin, che calcia benissimo dalla lunga distanza ma è sfortunato e colpisce solo la traversa. La gara termina dunque 0 a 0, ma il Lecce avrebbe nettamente meritato la vittoria.
CONCLUSIONI
Ci sono validi motivi per poter essere ottimisti al termine di questo incontro: i salentini hanno disputato una delle partite più belle del campionato, se non addirittura la migliore, mostrando un’importante tenuta difensiva, un’ottima qualità di gioco e riuscendo a creare una grande mole di occasioni pericolose; i risultati maturati sugli altri campi, inoltre, sono piuttosto positivi per noi e ci permettono di guardare con ancora più fiducia alla possibilità di raggiungere l’obiettivo di rimanere in Serie A. D’altro canto, però, non si può fare a meno di notare l’enorme quantità di errori sotto porta, che ci sono costati due importantissimi punti e che sono indegni di una squadra che milita nella massima divisione.
Per quanto riguarda i singoli, il migliore in campo è stato senz’altro Krstovic, che ha lottato fino all’ultimo su tutti i palloni ed ha messo un sacco di volte i propri compagni di squadra in condizione di segnare; benissimo anche Gallo, ottimo in entrambe le fasi, Ramadani, che ha recuperato un’infinità di palloni, e la coppia di difensori centrali Pongracic-Baschirotto, agevolati anche dalla scarsa forma fisica di Lukaku, che ieri per mobilità e fisicità ricordava molto una di quelle uova di Pasqua enormi messe in palio nelle riffe degli ultimi giorni. Ottima gara anche da parte dei nuovi entrati Banda, Oudin e Sansone, anche se quest’ultimo nel finale di match ha sbagliato un gol non difficilissimo da realizzare; bella partita anche di Falcone, chiamato veramente in causa solo due volte ma autore di due ottime parate, soprattutto quella su Aourar. Molto male Piccoli che, oltre a mangiarsi letteralmente tre gol praticamente fatti, mostra anche una grande dose di egoismo, non servendo in varie occasioni il pallone a compagni di squadra posizionati meglio di lui per la finalizzazione; infine, in chiaroscuro la gara di Dorgu: corre tantissimo e si impegna molto in entrambe le fasi, ma l’errore che commette sotto porta è molto grave.
Nella prossima giornata affronteremo il Milan in trasferta senza lo squalificato Ramadani (sabato alle ore 15), di sicuro una sfida molto proibitiva, anche se giocando come ieri il risultato non è del tutto scontato; ma la partita da cerchiare in rosso è la successiva, Lecce – Empoli al Via del Mare, un vero e proprio scontro diretto per la lotta salvezza, assolutamente da non sbagliare.