Luciano Graziuso
Al termine di una partita sonnolenta che regala poche emozioni, il Lecce riesce a passare meritatamente in vantaggio nel finale, ma una gravissima ingenuità difensiva regala il pareggio al Monza nel recupero. Si tratta, comunque, di un punto preziosissimo in ottica salvezza.
LA CRONACA
La prima azione degna di nota la costruiscono i giallorossi già al 9’: sugli sviluppi di un traversone basso dalla sinistra di Dorgu respinto malamente da un difensore, Blin conclude da fuori area di prima intenzione, mandando il pallone alto non di molto sopra la traversa. Dalle premesse sembra dunque che si assisterà ad una gara arrembante, sulla falsariga delle ultime due disputate contro Empoli e Sassuolo, ma stavolta non sarà così: complice il caldo elevato, la posizione più che tranquilla in classifica o un mix di entrambe le cose, il Lecce, pur risultando essere la squadra più “presente” in campo, darà sempre l’impressione di non voler spingere più di tanto sull’acceleratore e quasi di accontentarsi del pareggio; anche il Monza, posizionato nella cosiddetta “terra di mezzo” della graduatoria, farà altrettanto, e perciò ne verrà fuori una partita scialba con poche emozioni.
Nel primo tempo assistiamo soltanto a due altre azioni pericolose: al 21’ è il Monza a sfiorare il palo alla sinistra di Falcone con una botta da fuori di Kyriakopoulos; al 45’, invece, la difesa brianzola deve respingere ben tre tiri effettuati dai propri avversari (2 di Oudin ed uno di Rafia) per mantenere il risultato sullo 0 a 0.
La musica non cambia nemmeno nella ripresa: al 50’ Rafia è lestissimo nel rubare palla a Pessina e nel servire Krstovic in area di rigore: il montenegrino calcia col destro di prima intenzione, ma la palla termina fuori di poco; dopo questa occasione da gol, seguono oltre 30 minuti di nulla cosmico. Il match si ravviva all’improvviso soltanto nei minuti finali. All’88’ Gonzalez serve benissimo Gallo sullo scatto, il terzino sinistro supera Colpani con una grande azione insistita, ma sbaglia incredibilmente la giocata finale: invece di passare la palla al centro ad un liberissimo Sansone, calcia malamente tra le braccia di Di Gregorio; un minuto dopo è lo stesso Colpani a sfiorare il gol, ma il suo tiro effettuato dall’interno dell’area di rigore termina abbondantemente fuori.
E’ durante il recupero che succede l’imponderabile: al 93’, su un rinvio di Falcone, la difesa avversaria si fa trovare gravemente impreparata: D’Ambrosio si fa anticipare con enorme facilità da Pierotti (il cui ingresso in campo risulta essere ancora decisivo), che di testa serve di prima intenzione Krstovic: questi, lasciato incredibilmente liberissimo, lascia partire immediatamente una botta tremenda dal limite dell’area, che si infila imparabilmente sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Di Gregorio.
I tifosi salentini sono al settimo cielo e pregustano già la vittoria, ma 4’ dopo Venuti, entrato da poco al posto di Gendrey, compie un errore allucinante: nel tentativo di contendere un pallone a D’Ambrosio in una posizione di campo assolutamente innocua, il terzino del Lecce salta in maniera del tutto scomposta andando a toccare la palla col braccio destro e regalando di fatto un calcio di rigore ai propri avversari; Pessina scarta il dono spiazzando Falcone e fissando definitivamente il punteggio sull’1 a 1.
CONCLUSIONI
Al di là delle emozioni nei minuti finali è stata una partita bruttina: il pareggio tutto sommato è giusto, anche se ai punti i giallorossi avrebbero meritato qualcosina in più, tenendo conto soprattutto del fatto che l’unico tiro dei brianzoli che ha centrato la porta avversaria è stato il rigore allo scadere battuto da Pessina. Nonostante la beffa, i tifosi leccesi possono comunque essere più che contenti, alla luce dei risultati ottenuti dalle dirette concorrenti: in attesa dell’esito del match che il Cagliari disputerà a Genova, infatti, soltanto il Frosinone è riuscito a conquistare l’intera posta in palio battendo la Salernitana, il che si traduce in ben 7 punti di vantaggio sulla terzultima (attualmente l’Udinese), un margine più che rassicurante a sole 4 giornate dalla fine del campionato.
Per quanto riguarda i singoli, la palma di migliore in campo va senza ombra di dubbio a Krstovic, fautore come sempre di una prova gagliarda ed autore di uno dei gol più belli in assoluto della Serie A; molto bene anche Pierotti (ancora un ottimo impatto dalla panchina), Gallo (un’altra ottima partita, al netto del gol divorato nel secondo tempo), la coppia di difensori centrali (sempre molto attenta), Blin e Rafia (autori di un gran lavoro di interdizione) e Gonzalez (ingresso in campo molto buono). Naturalmente il peggiore, per distacco, risulta essere Venuti: incomprensibile e gravissima la sciocchezza che commette nell’azione del rigore, inaccettabile in particolare da un calciatore della sua esperienza.
Ora ci attende l’insidiosa trasferta di Cagliari (domenica prossima alle 12:30), dove potremmo recuperare anche Ramadani: se l’Udinese non vincesse col Napoli, un altro pareggio vorrebbe dire salvezza quasi aritmetica.
Sempre bellissimo l’articolo sportivo di Luciano Graziuso, che evidenzia ancora una volta grande professionalità e competenza in materia.