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Si sente in radio da qualche tempo l’ultimo singolo dei Cure, “A Fragile Thing”.
Un pezzo molto bello, più o meno con le medesime sonorità cui ci hanno abituato i Cure, meno dark e gotiche e più morbide e pop, ad eccezione del basso, che risulta anche un po’ distorto.
“Questo amore è una cosa fragile”, canta Robert Smith in questa canzone, che è il secondo singolo tratto dal nuovo album “Songs of a Lost World”, uscito lo scorso 1° novembre.
“A Fragile Thing” racconta di pensieri e sentimenti tormentati: “Non avrei mai pensato di portarti a rimpiangere quel che sono stato, ma tutto questo tempo da solo mi ha lasciato freddo e perduto”. E ancora: “Nulla che tu possa dire potrà cambiare le cose, dice lei / Non c’è niente che tu possa fare se non cantare / Questa canzone è una cosa fragile”.
La canzone, ha detto l’ autore e frontman del gruppo britannico Robert Smith, parla dei problemi che insorgono quando «siamo chiamati a scegliere tra esigenze che si escludono a vicenda e di come affrontiamo l’inutile rimpianto che si portano dietro queste scelte, anche se siamo sicuri di aver fatto la cosa giusta… Può essere difficile essere la persona che si ha veramente bisogno di essere».
“A Fragile Thing” era già nota ai fan dei Cure. È infatti uno degli inediti che la band ha suonato nell’ultimo tour. La prima esecuzione in assoluto è stata in Italia, il 4 novembre 2022 al Forum di Assago.
Il pezzo è scritto e arrangiato da Robert Smith, prodotto e mixato con Paul Corkett, registrato ai Rockfield Studios nel Galles. L’ album “Songs of a Lost World” vede il cantante Robert Smith (anche a chitarra, basso, tastiere) affiancato da Simon Gallup (basso), Jason Cooper (batteria, percussioni), Roger O’Donnell (tastiere), Reeves Gabrels (chitarra). In copertina sia del singolo che dell’album, una scultura del 1975 di Janes Pirnat, “Bagatelle”.
