La scrittrice palestinese Susan Abulhawa descrive il genocidio del suo popolo

0comments 3.205 mins read
La scrittrice palestinese Susan Abulhawa descrive il genocidio del suo popolo

La scrittrice palestinese Susan Abulhawa parla con fermezza e dignità all’Oxford Union.

«Mi è chiaro che non siamo qui per discutere se Israele sia uno stato di apartheid o genocida. Questo dibattito riguarda in ultima analisi il valore delle vite palestinesi; il valore delle nostre scuole, dei nostri centri di ricerca, dei nostri libri, della nostra arte e dei nostri sogni; il valore delle case per le quali abbiamo lavorato tutta la vita e che contengono i ricordi di generazioni; il valore della nostra umanità e della nostra capacità di agire; il valore dei corpi e delle ambizioni.Perché se i ruoli fossero stati invertiti, se i palestinesi avessero trascorso gli ultimi ottant’anni a rubare le case degli ebrei, espellendoli, opprimendoli, imprigionandoli, avvelenandoli, torturandoli, violentandoli e uccidendoli; se i palestinesi avessero ucciso circa 300.000 ebrei in un anno, preso di mira i loro giornalisti, i loro pensatori, i loro operatori sanitari, i loro atleti, i loro artisti, bombardato ogni ospedale, università, biblioteca, museo, centro culturale, sinagoga israeliana e contemporaneamente allestito una piattaforma di osservazione dove la gente veniva a guardare il loro massacro come se fosse un’attrazione turistica;se i palestinesi li avessero radunati a centinaia di migliaia in tende fragili, bombardati nelle cosiddette zone sicure, bruciati vivi, tagliati fuori dal loro cibo, dall’acqua e dalle medicine;se i palestinesi costringessero i bambini ebrei a vagare a piedi nudi con pentole vuote; li costringessero a raccogliere la carne dei loro genitori in sacchetti di plastica; li costringessero a seppellire i loro fratelli, cugini e amici; li costringessero a uscire di nascosto dalle loro tende nel cuore della notte per dormire sulle tombe dei loro genitori; li costringessero a pregare la morte solo per riunirsi alle loro famiglie e non essere più soli in questo mondo terribile, e li terrorizzassero così tanto che i loro bambini perdessero i capelli, la memoria, la testa e facessero morire di infarto bambini di appena 4 e 5 anni;se costringessimo senza pietà i loro bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale a morire, da soli nei letti d’ospedale, piangendo fino a non riuscire più a piangere, a morire e a decomporsi nello stesso posto;se i palestinesi usassero camion di aiuti con farina di grano per attirare gli ebrei affamati, e poi aprissero il fuoco su di loro quando si radunavano per raccogliere il pane per un giorno; se i palestinesi permettessero finalmente una consegna di cibo in un rifugio con ebrei affamati, e poi dessero fuoco all’intero rifugio e al camion di aiuti prima che qualcuno potesse assaggiare il cibo;se un cecchino palestinese si vantasse di aver fatto saltare in aria 42 rotule di ebrei in un giorno, come fece un soldato israeliano nel 2019; se un palestinese ammettesse alla CNN di aver investito centinaia di ebrei con il suo carro armato, lasciando la loro carne schiacciata nei cingoli del carro armato;se i palestinesi violentassero sistematicamente medici ebrei, pazienti e altri prigionieri con barre di metallo rovente, bastoni seghettati ed elettrificati ed estintori, a volte violentandoli fino alla morte, come è successo al dottor Adnan al-Bursh e ad altri;se le donne ebree fossero costrette a partorire nella sporcizia, a subire tagli cesarei o amputazioni di gambe senza anestesia; se distruggessimo i loro bambini e poi decorassimo i nostri carri armati con i loro giocattoli; se uccidessimo o allontanassimo le loro donne e poi posassimo con la loro lingerie…

Se il mondo osservasse in diretta streaming e in tempo reale lo sterminio sistematico degli ebrei, non ci sarebbe alcun dibattito se ciò costituisca terrorismo o genocidio.Eppure due palestinesi, io e Mohammad el-Kurd, ci siamo presentati qui proprio per fare questo, sopportando l’umiliazione di dibattere con coloro che pensano che le nostre uniche scelte di vita dovrebbero essere quella di lasciare la nostra patria, sottometterci alla loro supremazia o morire educatamente e in silenzio.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.