La storia dei maestri cartapestai leccesi in “Santi di carta”. Il docufilm di Pascal Pezzuto stasera al Teatro Italia di Gallipoli.

0comments 2.79 mins read
La storia dei maestri cartapestai leccesi in “Santi di carta”. Il docufilm di Pascal Pezzuto stasera al Teatro Italia di Gallipoli.

Massimo Barbano

Dopo la prima ufficiale al Festival del Cinema Europeo a Lecce, il docufilm “Santi di carta”, prodotto da Kharisma Cineproduzioni e diretto dal regista-attore Pascal Pezzuto, approda stasera al Teatro Italia di Gallipoli con due spettacoli alle ore 18 e alle 20. Seguirà l’incontro con il regista.

“Lo stile del docufilm – spiega il regista Pascal Pezzuto – utilizza la fiction, dove c’è una storia che gli attori interpretano per raccontare eventi e situazioni realmente accaduti e documentati con filmati e foto di repertorio. Lo spettatore però, non percepisce il repertorio come un corpo estraneo ma, semplicemente, come un elemento che rafforza la verità storica dei contenuti filmici. Questo docufilm – prosegue Pezzuto – si potrebbe definire, mutuando un concetto espresso da Francesco Rosi – un film documentato, cioè una vera e propria storia maggiormente gradita perchè vera”.

Il docufilm racconta eventi e situazioni realmente accaduti e documenta misteri vaticani ed intrighi di palazzo dietro il declino dell’arte della cartapesta, un’industria che fra la seconda metà dell’800 ed il primo ‘900 aveva fatto diventare Lecce la capitale mondiale di questa attività portando gli artigiani leccesi a riempire con le loro statue le chiese di tutta Italia e anche all’estero. Ma, poi, nel giro di qualche anno, questa fiorente attività andò scemando fino quasi a scomparire.

Le vicende partono nella metà dell’Ottocento quando a Lecce si moltiplicano le botteghe artigiane che, ispirandosi all’arte sacra veneziana, creano i “Santi di carta”, gigantesche e pregevoli sculture in cartapesta che, dalle chiese di Lecce, si stendono a macchia d’olio nelle chiese di tutta Italia e anche all’Estero. A dare l’impulso a questa esportazione è proprio la Santa Sede che, con la cartapesta, realizza un grande risparmio rispetto ad altri materiali più costosi. Così, ai primi del Novecento, Lecce è il centro pulsante di questa industria con un giro d’affari di notevoli dimensioni. Ma questo grande giro di denaro intorno agli artigiani leccesi, mette in allarme Venezia che, in passato, aveva regalato alla città di Lecce la statua del patrono Sant’Oronzo ed ora vuole la sua parte e cioè che, per le chiese di Lecce e del resto del mondo, ora vengano commissionate dal Vaticano le statue in legno che venivano prodotte nel Nord Est d’Italia a Ortisei. Per attuare questo proposito viene nominato arcivescovo di Otranto e primate del Salento monsignor Cornelio Sebastiano Cuccarollo, originario della provincia di Vicenza, che va oltre le indicazioni, decretando l’espulsione dei Santi di carta da tutte le chiese del territorio. Ci sarà addirittura anche un rogo delle statue. La tesi a sostegno di questo provvedimento è quello che la cartapesta, materiale di basso livello, non è degno di entrare nella Casa di Dio.

La rivolta dei cartapestai salentini non si fa attendere. Questi chiedono addirittura l’intervento del Duce, ma l’influenza dell’arcivescovo di Otranto ha la meglio anche su Mussolini che interviene a Lecce con uno storico comizio in cui loda la produttività della gente di Puglia, ma si ferma lì e dribbla l’argomento. Ai cartapestai non resta che affidarsi ad un contenzioso, un vero e proprio processo alla cartapesta leccese che si instaura nel 1934 a Castel Gandolfo con il Papa Pio XI chiamato a giudicare. Sorprendentemente, il processo termina con la vittoria dei cartapestai salentini. Altrettanto stranamente, la committenza vaticana diminuisce sempre di più fino ad azzerarsi del tutto.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.