Soft Machine: un viaggio attraverso la storia del progressive rock britannico

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Soft Machine: un viaggio attraverso la storia del progressive rock britannico

ma.bu.

2 mesi orsono si è spento, esattamente il 5 febbraio, all’età di 82 anni, Mike Ratledge, all’anagrafe Michael Roland Ratledge, tastierista e compositore britannico, tra i membri fondatori del gruppo di rock progressivo Soft Machine. Fu uno dei primi musicisti della scena di Canterbury, corrente fondamentale del progressive rock.

Ratledge lasciò dopo dieci anni i Soft Machine, nel 1976, per dedicarsi ad una carriera solista poco proficua e poi ad altro nel mondo dell’arte in generale.

I Soft Machine furono uno dei gruppi pionieri della scena progressive rock e jazz-rock britannica, emersi dalla vivace scena di Canterbury alla metà degli anni ’60. Fondati nel 1966 a Canterbury, Kent, presero il loro nome dal romanzo “The Soft Machine” di William S. Burroughs, riflettendo le loro tendenze avanguardistiche.Il gruppo nacque dalle ceneri dei Wilde Flowers, una band locale che servì da incubatrice per molti musicisti che avrebbero poi formato la spina dorsale della “scena di Canterbury”.

I Soft Machine si distinsero rapidamente per il loro approccio sperimentale e innovativo.I loro primi anni furono caratterizzati da esibizioni psichedeliche con spettacoli di luci e performance improvvisate che li resero parte integrante della controcultura londinese degli anni ’60. Nel 1968 pubblicarono il loro album di debutto omonimo, che combinava elementi di rock psichedelico, jazz e musica d’avanguardia.La prima svolta significativa avvenne con “Volume Two” (1969), dove cominciarono a esplorare composizioni più lunghe e complesse. Con “Third” (1970), un album doppio considerato il loro capolavoro, i Soft Machine si allontanarono definitivamente dal format canzone per abbracciare pienamente il jazz-rock e l’improvvisazione strumentale.

Durante gli anni ’70 la band attraversò numerosi cambiamenti di formazione, evolvendo sempre più verso il jazz fusion con album come “Fourth” (1971) e “Fifth” (1972). Negli anni successivi il gruppo continuò a sperimentare, incorporando elementi elettronici e di musica contemporanea.

I Soft Machine si sciolsero ufficialmente nel 1984, ma hanno avuto varie reunion e progetti correlati come Soft Heap, Soft Works e Soft Machine Legacy. Dal1999 alcuni ex-membri del gruppo hanno dato vita a band satelliti e nel 2015 l’ultimo di questi gruppi, i Soft Machine Legacy, ha ripreso la denominazione originale Soft Machine.

Genere musicale e contaminazioni

I Soft Machine furono innovatori che sfidarono costantemente le classificazioni musicali tradizionali. Il loro stile può essere descritto come una fusione unica di rock psichedelico, evidente nei loro primi lavori, influenzati dalla cultura hippie e dalle droghe psichedeliche e di jazz-rock/fusion, elemento dominante dal 1970 in poi, con improvvisazioni estese e strutture complesse.

Il progressive rock è visibile nella complessità ritmica e armonica e nel rifiuto dei formati canzone convenzionali. La loro fu anche musica d’avanguardia: incorporarono tecniche minimaliste e sperimentali, influenzati da compositori come Terry Riley.

Le loro contaminazioni musicali includevano diversi generi, dal free jazz di Ornette Coleman e John Coltrane, alla musica minimalista di Terry Riley e Steve Reich, alla psichedelia di Pink Floyd e Jimi Hendrix, all’avanguardia musicale di Frank Zappa, fino al jazz elettrico di Miles Davis, specialmente quello del periodo di “Bitches Brew”.

L’evoluzione dei Soft Machine riflette le tendenze musicali degli anni ’60 e ’70, passando dalla psichedelia al jazz-rock fino alla fusion elettronica, mantenendo sempre un approccio sperimentale distintivo.

Componenti del gruppo

La formazione dei Soft Machine cambiò frequentemente, con oltre 20 musicisti che passarono nelle loro file. Ecco i principali membri nelle varie fasi:

Formazione originale (1966-1968):Robert Wyatt: batteria, voce. Kevin Ayers: basso, voce. Daevid Allen: chitarra. Mike Ratledge: tastiere. Periodo classico (1968-1971):Robert Wyatt: batteria, voce. Mike Ratledge: organo, pianoforte elettrico. Hugh Hopper: basso (sostituì Ayers).Elton Dean: sassofono (si unì nel 1969). Periodo fusion (1971-1975):Mike Ratledge: tastiere (unico membro originale rimasto).Karl Jenkins: oboe, sassofono, tastiere (sostituì Dean). John Marshall: batteria (sostituì Wyatt)Roy Babbington: basso (sostituì Hopper). Ultimi anni (1975-1984):Karl Jenkins: tastiere.John Marshall: batteria. Allan Holdsworth/John Etheridge: chitarra.Percy Jones/Steve Cook: basso. Ogni incarnazione dei Soft Machine portò nuovi elementi allo stile del gruppo, con i membri fondatori che continuarono a sviluppare carriere soliste significative, in particolare Robert Wyatt, che divenne una figura di culto nella musica sperimentale britannica.

Ecco la splendida “Moon in June” dal vivo nel 1969.

I Soft Machine nel 1970

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