I PIRATI DEL VENTUNESIMO SECOLO.ISRAELE SEQUESTRA ILLEGALMENTE LA HANDALA IN ACQUE INTERNAZIONALI

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I PIRATI DEL VENTUNESIMO SECOLO.ISRAELE SEQUESTRA ILLEGALMENTE LA HANDALA IN ACQUE INTERNAZIONALI

Luciano Graziuso

Se non si trattasse di una vicenda per molti versi tragica e paradossale, potremmo dire che la manovra israeliana per abbordare l’inerme equipaggio della Freedom Flotilla, “colpevole” di trasportare aiuti umanitari al sempre più martoriato popolo palestinese, sarebbe senz’altro degna della miglior versione di Jack Sparrow, protagonista della saga “I pirati dei Caraibi”, nonché dei migliori corsari che infestavano i mari tantissimi anni fa.Invece non possiamo permetterci assolutamente di scherzare, perché la situazione nella Striscia è sempre più tragica e, nonostante ormai il genocidio perpetrato dallo stato terrorista di Israele ai danni dei gazawi sia ormai sotto gli occhi di tutto il mondo, quasi nessun Paese si sta dando da fare attivamente per farlo cessare, permettendo a Netanyahu di compiere tutte le atrocità che possono servire allo scopo, ivi compresa la morte per fame.

La nave Handala è stata assaltata e sequestrata, in acque internazionali, con un vero e proprio atto criminale; i soldati sionisti, senza nessun diritto, l’hanno dirottata nel porto israeliano di Ashdod, dichiarando inoltre tutti gli attivisti presenti sull’imbarcazione “in stato di fermo”, come se fossero dei delinquenti. Due di essi sono italiani: lo skipper barese Tony La Piccirella e del blogger messinese Antonio Mazzeo.

Ormai non ci sono più parole per descrivere tutti gli orrori commessi dallo Stato di Israele, dal 1948 in poi, ai danni di molti popoli confinanti (Palestina, Libano, Siria, Cisgiordania…), calpestando numerosissime leggi internazionali ed innumerevoli risoluzioni dell’ONU, oltre che naturalmente i più elementari principi di umanità; fa però tantissimo ribrezzo il modo in cui la gran parte del mondo occidentale (con Italia, Stati Uniti e UE in prima fila), continui incessantemente da più di 75 anni a girarsi dall’altra parte, nella migliore delle ipotesi, o peggio ancora a fornire supporto politico e militare ad uno Stato terrorista e genocida, che non ha nulla da invidiare alla Germania nazista di Hitler.

Anche in questa occasione, infatti, la reazione dell’Italia non è stata diversa dal solito: il Ministro degli Esteri Tajani, sicuramente tra i peggiori che abbiamo avuto, nell’esprimersi sulla vicenda ha pronunciato le usuali dichiarazioni pavide, servili e piene di parole vuote, che non dicono praticamente nulla. Invece di battere i pugni sul tavolo, trattandosi di un caso che coinvolge pure due nostri connazionali costretti a subire un sequestro di persona, l’arresto e, successivamente, il rimpatrio coatto o il “volontario” rientro in patria, il ministro ha semplicemente detto: “Ho parlato con il Ministro degli Esteri israeliano della situazione dei due italiani” … “Sono seguiti, stanno bene, non ci sono problemi di altro tipo” … “Da Israele stanno arrivando aiuti umanitari, ma io insisto per il cessate il fuoco”. Oltre alla profonda riprovazione che suscita l’estremo servilismo dimostrato nelle prime due frasi pronunciate, è l’ultimo periodo a mettere in luce quanto il Ministro Tajani sia doppio ed ipocrita: egli afferma, per gettare fumo negli occhi degli italiani, di “insistere per il cessate il fuoco” quando in realtà il governo non ha mai smesso di inviare armi ad Israele per aiutarlo a continuare il genocidio; inutile far notare l’enorme conflitto tra ciò che dice il ministro e come realmente opera l’esecutivo. Tajani, d’altronde (come molti altri suoi colleghi), compie spesso questi tentativi maldestri di confondere l’opinione pubblica: basti pensare a quando, in piena mattanza di bambini di Gaza, se ne uscì con l’annuncio trionfante dell’imminente ricovero in un ospedale italiano, per essere curato, dell’unico bimbo sopravvissuto di una famiglia di ben 11 figli, “dimenticandosi” delle altre decine di migliaia di innocenti ammazzati dall’IDF, anche per mezzo delle nostre armi vendute a Israele.

Per quanto riguarda “gli aiuti umanitari che stanno arrivando da Israele”, è effettivamente ripreso il “lancio”, nel vero senso della parola; peccato però che uno di questi pacchi abbia colpito in pieno la tenda di alcuni profughi, causando morti e feriti… .Per fortuna, fa da contraltare alla doppiezza e alla viltà delle istituzioni, l’atteggiamento fortemente solidaristico della stragrande maggioranza del popolo italiano, che non smette di occupare le piazze e le strade per sensibilizzare sul genocidio e per cercare di spingere l’Italia su posizioni più onorevoli. Anche in questa occasione tantissimi cittadini si sono mossi tempestivamente, inondando il governo di mail richiedenti l’immediato rilascio dell’equipaggio dell’Handala. La vera Italia è questa.

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