Aerei da guerra e artiglieria israeliani continuano a colpire Khan Younis, nel sud di Gaza, e i quartieri di Gaza City, nel nord, nonostante Israele affermi di aver ripristinato il cessate il fuoco due giorni fa. I residenti di Gaza affermano di temere un ritorno ai bombardamenti su vasta scala da parte di Israele, mentre faticano a trovare cibo e riparo nel mezzo della presunta tregua.
Luciano Zaccara, analista politico mediorientale, ha dichiarato ad Al Jazeera che le misure adottate da Israele “non sono necessarie per portare avanti questo tipo di gravi attacchi contro la popolazione”. “In fin dei conti, questi attacchi prendono di mira persone, bambini, i mezzi di sussistenza della popolazione di Gaza. Non c’è nulla che giustifichi questo tipo di comportamento”, ha affermato. “Altri meccanismi possono essere utilizzati come leva per spingere Hamas a portare a termine ciò che deve fare”, ha aggiunto Zaccara, riferendosi alla consegna dei resti dei prigionieri, che fa parte dell’accordo di cessate il fuoco.
Adolescente palestinese ucciso durante un raid israeliano in Cisgiordania
Un ragazzo palestinese di 15 anni, Yamen Samed Hamed, è stato ucciso ieri sera, colpito durante un raid delle forze israeliane a est di Ramallah. Le truppe hanno utilizzato proiettili veri, gas lacrimogeni e granate assordanti, ha riportato l’agenzia di stampa Wafa.
Nel governatorato di Nablus, le forze israeliane – riferisce Al Jazeera – hanno arrestato due uomini, Moamen al-Tawil nella città di Nablus, e Salim Ahmed Dawood Abu Sanoubar nel villaggio di Qiblan. Le truppe hanno anche preso d’assalto il campo profughi di New Askar a est di Nablus, tra pesanti lacrimogeni. Vicino a Jenin, i residenti di Kafr Dan hanno segnalato raid e arresti, tra cui quello di Fadi Mar’i e di diversi giovani.
A Ramallah, i coloni hanno dato fuoco a due veicoli di proprietà palestinese a Burqa, e le forze israeliane hanno arrestato il diciottenne Mohammad Yousef Ma’tan durante un raid separato.
