Manuel M Buccarella
Abbiamo in molti ammirato le diverse prese di posizione di papa Bergoglio in favore della pace. Quante volte Francesco, correttamente e con grande preoccupazione, ha parlato di “terza guerra mondiale a pezzetti” a proposito dei conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente, cercando di porsi anche come mediatore per ottenere la pace tra Russia ed Ucraina, con risultati modesti, poiché non riconosciuto e talvolta anche non rispettato, in particolare da Zelensky, in tale ruolo.
Il suo approccio rispetto alle guerre ed al diritto internazionale calpestato, soprattutto nell’ ambito dei diritti umani, è stato fortemente e largamente apprezzato, anche da laici e financo da atei di formazione marxista. A tal proposito, a fronte dell’endemica carenza di leader degni di questo nome nella sinistra italiana, papa Francesco è assurto quasi a leader e punto di riferimento della oramai negletta sinistra italiana.
L’invettiva di Francesco contro il capitalismo. Le encicliche “Laudato sii” e “Fratelli tutti”.
Papa Bergoglio si è fatto apprezzare anche, prima nel 2015 e poi nel 2020, con due encicliche, “Laudato sii” e Fratelli tutti “, che hanno spostato decisamente a sinistra la dottrina sociale della Chiesa cattolica, pur senza abbracciare, ovviamente, il materialismo storico e scientifico. Dal ripudio dello sfruttamento dei lavoratori alla condanna dello sfruttamento delle risorse naturali, alla posizione sui cambiamenti climatici.
Un approccio più radicale e la condanna dell’economia del libero mercato si legge in particolare in “Fratelli Tutti”. Un passo avanti rispetto a “Laudato sii”, a favore dell’intervento pubblico nell’economia e con la condanna dell’ideologia del libero mercato, con anche la condanna dei mercati finanziari e delle loro dinamiche. Il papa si esprime in favore delle popolazioni indigene e della loro tutela. Significativo poi lo stigma verso la “cultura dello scarto”, che colpisce l’ambiente come i portatori di handicap e gli anziani.
L’aborto ed il ruolo della donna nella Chiesa cattolica
Negli scorsi giorni papa Francesco si è espresso anche sull’aborto, rinnovando l’idea che esso è peccato grave ed è anzi un omicidio, definendo “sicari” i medici che lo praticano. L’uscita del vescovo di Roma ha suscitato non poche polemiche tra i medici e le associazioni di donne, che si sono sentiti ingiustamente criminalizzati dal Pontefice.
Quanto infine alle donne, che hanno chiesto più volte a Bergoglio di essere maggiormente coinvolte nella vita quotidiana della Chiesa, sino alla possibilità di tenere messa come gli uomini, il papa ha chiuso definitivamente le porte dicendo che la Chiesa cattolica è già donna in quanto accogliente e che le donne devono fare la loro parte senza pretendere di somigliare agli uomini.
Salvo dunque qualche piccola apertura, anche nei confronti delle coppie omosessuali, il papa rimane fortemente conservatore nelle faccende interne e nel diritto canonico.

