Casapound nella biblioteca comunale di Nardò. Divieto di accesso alla stampa, mentre in piazza sotto pioggia battente sfilano 250 antifascisti

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Casapound nella biblioteca comunale di Nardò. Divieto di accesso alla stampa, mentre in piazza sotto pioggia battente sfilano 250 antifascisti

Manuel M Buccarella

Ieri pomeriggio presso la Biblioteca comunale “Vergari” di Nardò è stato presentato il libro, curato dall’organizzazione politica neofascista CasaPound ,“VENTI – Anni di conferenze nella trincea culturale d’Italia”, organizzato da Giulio Quarta di CasaPound Lecce, con la speciale partecipazione di Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia. Evento patrocinato dal Comune di Nardò che, a partire dal sindaco Pippi Mellone, è ben rappresentato da esponenti e sigle di estrema destra.

L’evento sarebbe dovuto essere pubblico ma, alla fine, è stato vietato l’accesso alla stampa. Non si sa dunque quante persone ci fossero nella biblioteca comunale per la presentazione del libro di Casapound. Non lo sappiamo perché alla stampa è stato vietato l’accesso.

In piazza Cesare Battisti, di fronte a Palazzo Tafuri, sede del Comune di Nardò, invece, circa 250 persone si sono date appuntamento, sotto pioggia battente,per dare vita ad un presidio antifascista, cui hanno partecipato diversi partiti ed associazioni di sinistra. Il tutto si è svolto senza scontri e sotto un corposo controllo da parte delle forze dell’ordine. I promotori e partecipanti (sindacati, associazioni e partiti che si ispirano ai valori antifascisti della Costituzione italiana) avevano chiesto vanamente al Comune di non ospitare l’evento, poiché promosso da un’organizzazione neofascista. “Riteniamo che sia scandaloso – scrivevano ieri i promotori nel loro comunicato– che una pubblica istituzione come un Comune, in questo caso il Comune di Nardò, permetta tutto questo”.

L’evento di CasaPound “al buio”: la testimonianza del giornalista Stefano Manca

Sulla sua pagina Facebook Stefano Manca, corrispondente per La Gazzetta del Mezzogiorno, ha descritto e lamentato l’ interdizione dell’ evento di CasaPound alla stampa.

“Nel primo pomeriggio – scrive Manca – ero entrato serenamente in quel luogo che frequento sin da bambino, salutando il personale all’interno e i poliziotti all’esterno, identificandomi con tesserino, ecc., per poi darci appuntamento “a più tardi”. Quel “più tardi” però non c’è mai stato. Un’ora dopo, provando ad accedere da corso Garibaldi, le forze dell’ordine respingono me e la troupe di una tv locale. “Ci dispiace, disposizioni degli organizzatori, non vogliono la stampa”. Io e altri colleghi ci riproviamo. Riusciamo a raggiungere piazzetta Biblioteca dopo surreali trattative di stato ma possiamo stazionare solo all’esterno: niente ingresso nel luogo dell’evento!”.

Il libro di CasaPound. Chi è Iannone?

“VENTI – Anni di conferenze nella trincea culturale d’Italia” è il titolo del libro presentato. Venti sono anche gli anni da cui dura l’occupazione dell’organizzazione di estrema destra dell’edificio, di proprietà del Demanio dello Stato, sito al numero civico 8 di via Napoleone III a Roma; occupazione per la quale, nel giugno 2024, dieci esponenti di Casapound sono stati condannati dal Tribunale di Roma a due anni e due mesi di reclusione. Lo stesso tribunale ordinò anche il dissequestro dell’immobile e la sua restituzione al Demanio.Le motivazioni della sentenza si basarono sul fatto che non fu riconosciuto alcuno scopo abitativo nell’occupazione di Casapound, che è già costata 4,5 milioni di euro alle casse dello Stato, ma solo quello politico.

Gianluca Iannone, Presidente di Casapound, era tra le persone che occuparono lo stabile e figura tra i condannati. Lo stesso Iannone, negli anni scorsi – precisano nel comunicato di ieri i promotori del presidio antifascista è stato condannato per aver fatto in più occasioni il “saluto romano” e la “chiamata al presente”, rituali che integrano gli estremi del reato di apologia di fascismo .

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