Luciano Graziuso
L’ITALIA SECONDO LA MELONI VS L’ITALIA VERA. LA PREMIER PARLA POSITIVAMENTE DELLA SITUAZIONE LAVORATIVA NEL NOSTRO PAESE, MA I DATI LA SMENTISCONO CLAMOROSAMENTE
In occasione del Primo maggio, la leader dell’esecutivo si è autoincensata in un video, come sempre senza nessun contraddittorio, parlando della situazione italiana per ciò che concerne il mondo del lavoro.
Secondo la premier, nel nostro Paese “i salari crescono” e “aumenta il potere d’acquisto delle famiglie”; inoltre la disoccupazione è ai minimi e, di conseguenza, non abbiamo avuto mai così tanti lavoratori. Insomma, a quanto sembra, per la Meloni l’Italia somiglia molto ad un Paradiso in terra; l’unica pecca, secondo lei, è rappresentata dalle troppe morti sul lavoro, per ridurre le quali bisognerebbe intervenire al più presto.
Il sottoscritto, fino a qualche giorno fa, era convinto del fatto che la situazione nel nostro Paese non fosse per niente rosea; ammetto, infatti, di essermi trovato in difficoltà davanti ad un discorso così trionfalistico ed ottimista nel descrivere la condizione dei lavoratori, tanto da mettere per un attimo in discussione la mia percezione della realtà. Ripresomi da questo breve sbandamento, ho quindi deciso di mettermi alla ricerca di dati forniti da fonti attendibili, per avere finalmente contezza di come stiano realmente le cose.La prima frase della premier che lascia interdetti è quella con cui ci “informa” dell’aumento dei salari e del potere d’acquisto delle famiglie; peccato che secondo i dati Eurostat, però, adesso in Italia è cresciuto il rischio di povertà anche tra le persone con impiego full-time: il 10,2% dei lavoratori a tempo pieno, infatti, fa una grande fatica ad arrivare a fine mese, nonostante abbia un contratto a tempo indeterminato. Nel 2024, inoltre, gli occupati con un reddito minore del 60% di quello medio nazionale sono il 9%, percentuale più che doppia di quella della Germania (3,7%). Per quanto riguarda l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie, ci pensa l’ISTAT a smentirla, spiegandoci che i salari reali sono calati dell’8% a causa dell’enorme aumento dell’inflazione.La Meloni ha affermato inoltre che la disoccupazione in Italia è ai minimi storici e non abbiamo mai avuto così tanti lavoratori, ma ancora una volta la realtà si dimostra impietosa nei suoi confronti quando si consideri che, come conviene all’esecutivo, nelle ore “lavorate” si calcolano anche quelle di cassa integrazione (!), le quali, col boom di quest’ultima, sono tantissime, e che tra gli occupati si computano anche i poveri cristi che “lavorano” solo pochissime ore al giorno o a settimana o al mese. Se a ciò aggiungiamo che abbiamo salari, stipendi e pensioni che non “agganciano” mai l’aumento del costo della vita da almeno 30 anni; che le retribuzioni nette medie nei Paesi Ocse (parametrate al potere d’acquisto) ci fanno collocare agli ultimi posti e proprio ultimi tra i grandi, comprendiamo quanto l’esecutivo in carica sia “bravo” a confondere le acque e a fare propaganda sulla pelle dei cittadini. Nell’ultimo anno almeno 100.000 giovani hanno dovuto abbandonare il Paese ed espatriare alla ricerca di un’occupazione all’estero, in nazioni dove non essere umiliati (ché di questo si tratta) dopo anni e anni di studi e sacrifici qui penalizzati anziché essere premiati o almeno riconosciuti; se teniamo conto del fatto che ogni formazione costa al Paese un bel po’ in termini di investimento in cultura e preparazione, ci facciamo un’idea dell’autogol assurdo che ci infliggiamo! Questi giovani, spesso laureati, andranno a far progredire altri stati, con buona pace dei pessimi esecutivi nostrani che facilitano la “fuga dei cervelli”, com’è definito tale fenomeno.
Una cosa però la premier l’ha detta giusta, ma come sempre solo in un’occasione annuale come questa della Festa del Primo Maggio: in Italia ci sono troppe morti sul lavoro. Ce lo conferma l’Eurostat: 1.090 incidenti mortali nel 2024 (3 al giorno, il 4,7% in più rispetto all’anno precedente) e ben 589.571 infortuni (+0,7% rispetto al 2023). Ha però nuovamente mentito per ciò che riguarda l’intenzione del governo di intervenire al più presto per porre un freno a tale piaga; infatti, il suo esecutivo ha in mente per il futuro di ridurre le ore di formazione dedicate alla sicurezza sul posto di lavoro, per non parlare della triste idea di tagliare i fondi destinati ai familiari dei deceduti.
Tutto torna, in linea con la politica filopadronale che tanto male sta facendo al Paese.


Da rai 1 oggi, 2 Maggio, dati istat:
I salari sono abbassati del 09 per cento rispetto a 4 anni fa!
E’ incredibile come la Meloni continui a farla franca… In un paese dove quasi tutti hanno frequentato le scuole superiori, appare strano che costei e costoro godano ancora di consenso. Certo, non accettando contraddittorio e parlandosi da sola (cosa tipica delle dittature) ha gioco facile nella comunicazione; ma gli Italiani non conoscono la situazione reale???