Cresce in Italia l’occupazione, ma in prevalenza per gli over 55. Crollo dei salari reali del 7.5% rispetto al 2021

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Cresce in Italia l’occupazione, ma in prevalenza per gli over 55. Crollo dei salari reali del 7.5% rispetto al 2021

Secondo i dati del report OCSE “Employment Outlook 2025”, rispetto al 2021 l’Italia è il Paese ad aver subito il più grande crollo dei salari reali tra le maggiori economie: -7,5%.Inoltre, a maggio 2025 l’indice della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto ad aprile.

Si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+5,3%). Calano, invece, i beni strumentali (-0,2%), i beni di consumo (-1,8%) e i beni intermedi (-2,7%).

Il tasso di disoccupazione dell’OCSE rimane al 4,9% nel maggio 2025, lo stesso di un anno fa. Tuttavia, vi sono segni di rallentamento, con una decelerazione della crescita dell’occupazione e un ritorno delle difficoltà a trovare personale ai livelli pre-COVID-19 in molti paesi.

Nonostante il rallentamento della crescita economica dalla fine del 2022, il mercato del lavoro italiano ha raggiunto livelli record di occupazione e minimi storici di disoccupazione e inattività. A maggio 2025, il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 6,5%, ovvero 0,1 punti percentuali in meno rispetto a maggio 2024 e 3,1 punti percentuali in meno rispetto a prima dell’inizio della pandemia, sebbene rimanga al di sopra della media OCSE del 4,9%.La crescita è stata trainata tuttavia in particolare dalle persone oltre i 55 anni di età.Rimangono le difficoltà per i giovani, che rimangono principali destinatari di lavoro precario ed a bassa retribuzione (working poors).

L’occupazione totale ha continuato ad aumentare nell’ultimo anno, sebbene a un ritmo più lento, con un incremento dell’1,7% su base annua a maggio 2025.

Nel complesso, la crescita dei salari reali dovrebbe rimanere modesta nei prossimi due anni. I salari nominali (retribuzione per dipendente) in Italia dovrebbero aumentare del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Questi aumenti sono significativamente inferiori rispetto alla maggior parte degli altri paesi dell’OCSE, ma dovrebbero garantire comunque ai lavoratori italiani modesti guadagni in termini reali, dato che l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2025 e l’1,8% nel 2026.

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