Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca cristiano cattolico di Gerusalemme, senza alcun preavviso e senza nessun annuncio, ha fatto visita in queste ore a Gaza in occasione del Natale per portare conforto, speranza e aiuto concreto a una popolazione palestinese stremata da bombe, fame, ora anche freddo e tempeste.
Ha fatto quello che fa da anni in questa terra martoriata come patriarca di Gerusalemme, senza aver mai smesso di criticare le colpe immani di Israele.
Pizzaballa, uno dei principali candidati al soglio pontificio in competizione con Prevost, ha incontrato i fedeli della parrocchia della Sacra Famiglia, quella sventrata dalle bombe israeliane mesi fa, spendendo parole di valore universale.
“Non possiamo dimenticare che cosa è successo e non lo dimenticheremo mai, ma ora dobbiamo guardare avanti.È bello vedere la scuola, ma vogliamo la scuola secondo la nostra tradizione, la ricostruiremo: le nostre scuole, le nostre case, ricostruiremo tutto. La nostra vita è qui, siamo radicati qui e resteremo.Avete usato spesso la parola amore: solo l’amore può costruire, le mura le possiamo ricostruire sì, e lo faremo, ma dobbiamo soprattutto ricostruire i nostri cuori e questo è quello che faremo, non abbiate paura, dobbiamo essere uniti e forti e vi posso dire che non solo io, ma tutta la chiesa, anglicani, ortodossi, latini saremo qui uniti per ricostruire la vita a Gaza”.

