Sabato pomeriggio a Roma circa 30 mila persone hanno manifestato per sostenere la resistenza palestinese e opporsi all’aggressione in Libano.
Questo evento si collega allo sciopero generale del 29 novembre, durante il quale picchetti e blocchi hanno colpito logistica e fabbriche belliche in tutta Italia, come all’interporto di Padova, l’aeroporto di Bergamo e la Leonardo S.p.A. a Pomigliano D’Arco.
Nel corso della manifestazione, cui hanno partecipato circa 200 movimenti e associazioni politiche italiane, tra cui anche, tra i promotori ,Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP) e Giovani Palestinesi d’Italia (GPI), è stata ribadita l’importanza della resistenza palestinese, che affronta non solo l’entità coloniale israeliana, ma anche l’imperialismo occidentale, sostenuto dallo Stato italiano attraverso il finanziamento del sionismo e la promozione di una guerra economica contro la classe lavoratrice.
“Questo scenario – scrivono gli organizzatori – rende urgente costruire un fronte ampio con lavoratori e lavoratrici, opponendosi a leggi liberticide come il DDL 1660, che mira a criminalizzare chi contesta le politiche guerrafondaie del governo.Le azioni concrete di questi giorni rappresentano un percorso politico che unisce forze sindacali e organizzazioni, seguendo l’esempio dei popoli resistenti dal Libano allo Yemen”. “La resistenza palestinese – dicono ancora – ci indica la strada: lottare uniti contro colonialismo e imperialismo, fino alla vittoria. La liberazione totale della Palestina, dal fiume al mare, rimane il nostro obiettivo. Non ci fermeremo!”, proclamano UDAP e GPI.